Resi gratuiti: Essere o Non-essere?

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I resi gratuiti: la sfida maggiore dei player dell’e-commerce.

Una delle abitudini più diffuse tra coloro che fanno shopping online è quella di farsi recapitare a casa molti prodotti, per poi restituirli tutti senza dover pagare nulla.

Gli e-tailer, ben consapevoli che le decisioni d’acquisto di moltissimi consumatori vengono ormai influenzate dalla presenza di spedizioni e resi gratis, cercano infatti di soddisfare le loro aspettative, che finiscono però per avere un impatto significativo a livello logistico e in termini di costi.

Secondo Fast Company entro il 2020 i resi arriveranno infatti a costare alle aziende circa 450 miliardi di euro: il 75% in più di 4 anni fa.

Questi dati mettono in discussione la capacità delle aziende di sostenere in futuro i returns gratuiti, sebbene considerati ormai indispensabili.
Si sta rischiando infatti di andare incontro ad una ‘bolla dei resi gratuiti’, evitabile solo grazie ad un cambiamento delle abitudini dei consumatori.

Colossi come Amazon e Sephora hanno trovato una loro soluzione: hanno iniziato a bannare i consumatori che tendono a rendere i propri acquisti troppo spesso.

Gli altri player come gestiranno la situazione quando diventerà insostenibile?